Tutti i giorni in questo ufficio di Karma Communication scrivo fiumi e fiumi di parole utilizzando la tastiera del mio pc, uso anche la penna, per comporre le mie liste interminabili, per scrivere qualche appunto sull’agenda, ma è indubbio che per la maggior parte delle cose che devo scrivere utilizzo il primo mezzo.
Questo ha fatto sì che recentemente io mi sia accorta di una cosa: non scrivo più bene quando scrivo con la penna.
La mia calligrafia non è mai stata bellissima. Eppure, quando ero piccola, ricordo di avere perso ore e ore a cercare di replicare una D, per l’inizio del mio cognome, che fosse quanto più somigliante a quella della Disney. Facevo prove e prove, per arrivare ad un risultato abbastanza soddisfacente.
La mia firma, oggi, è il mio tallone d’Achille, soprattutto quando devo replicarla diverse volte all’interno di uno stesso documento. Me ne sono accorta qualche giorno fa in banca, quando ho dovuto metterla giù almeno una decina di volte.
Peccato, perché mi ricordo, bambina a fare le “o” sul quaderno, a scrivere il mio nome nella maniera più bella possibile, per fare capire alla maestra che mi impegnavo, che anche io, come alcuni miei compagnetti, avevo una bella calligrafia.
Qualche anno fa, per un paio di giorni, ho seguito un corso di grafologia. Era il periodo in cui ero intrippatissima com la medicina legale, con la criminologia e tutto quello che aveva a che fare con le indagini. Avevo cominciato a guardare bene la mia calligrafia, per scorgere qualunque di quei segni del carattere che vedono i grafologi. E’ una bella disciplina.
Oggi, invece, capita che nella mia borsa non ci sia nemmeno una penna, tanto quello che devo annotare lo annoto sul telefono oppure inviandomi dei messaggi vocali. Una tragedia, e invece bisognerebbe trovare una via di mezzo. Eppure una volta non uscivo di casa senza avere messo nel mio zainetto o nella mia sacca, il diario e una bella penna, una di quelle con le quali avrei segnato il tratto (perché spingere la penna sulla carta mi dava grandissima soddisfazione) per lasciare uno qualunque dei miei pensieri.
Post nostalgico, sì! Che mi fa riflettere sul fatto che forse, come facevo da bimba, ogni tanto dovrei esercitarmi, per non vedere peggiorare, di giorno in giorno, quella calligrafia alla quale avevo tenuto tanto.
Mari