C’è stato un periodo della mia vita in cui volevo essere un pesce, perché i pesci nuotavano velocemente e potevano fare sempre il bagno e stare a mare, e questo significava essere sempre in vacanza. Poi ho scoperto che nel mare c’erano anche gli squali e, escludendo di volere essere uno squalo cattivo, ho deciso che volevo abbandonare le mie spoglie da triglia.
C’è stato poi un periodo in cui volevo essere un cane, perché i cani prendevano le coccole di tutti, venivano rimpinzati di cibo, il tutto con sempre quella faccia da “io non ci colpo”. Poi ho scoperto che i cani non vivevano più di un tot e, avendo preso la decisione di campare fino a 100 anni, ho deciso che volevo abbandonare anche le mie spoglie da border collie.
C’è stato poi anche quel periodo in cui volevo essere giornalista, perché un giornalista scopriva le notizie, conosceva un sacco di persone, veniva a sapere di storie incredibili prima di altri e poi le raccontava agli altri, un cuttigghiaro al quadrato insomma, ma conoscendo le regole del gioco, diventando quasi un super eroe. Per qualche anno mi sono divertita, poi ho scoperto, prima che non si poteva parlare di tutto e tutti, quindi che il giornalista non si poteva più fare, perché “il contratto non te lo rinnoviamo più e tanti saluti”.
Ho aperto Karma Communication e, come ha detto una persona qualche giorno fa, dopo quello da pesce, quello da cane, quello da giornalista, ora è arrivato il periodo da Fluida. Mi chiedeva “ma tu che mestiere fai?”, io ho sospirato e ho detto “bah, facevo la giornalista, ma ora chi lo sa che faccio esattamente”. Mi ha detto “tu sei una Fluida“. Mi piace, mi vedo, in questa tutina aderente, dovrei perdere qualche chilo per indossarla al meglio in realtà, che sguiscio da un lato all’altro della città, con il fare fluido di una Fluida, passando di palo in frasca, facendo mie le regole della sopravvivenza e dell’adattamento… e mi sono sentita di nuovo un super eroe.
Altri con crisi di identità? La fluidità mi sembra un modo giusto per risolverle.
Mari