Da qualche tempo ho riscoperto il bello di lavorare da casa per Karma Communication. Quando questa agenzia di comunicazione è nata capitava spesso che ci fossero delle giornate in cui, con i nostri pc, lavoravamo dalle scrivanie di casa nostra. Era il periodo in cui l’ufficio non era solo quello di Corso Italia, ma era qualunque posto potesse ospitarci, abbiamo lavorato anche su delle panchine di via Spedalieri il “quartier generale” di quello che è stato il nostro primo prodotto, Ct Center.
Poi, mano a mano che le cose sono cominciate ad ingranare ci siamo rintanate sempre di più al tredicesimo piano di quel palazzone dal quale ogni giorno facciamo il nostro lavoro.
Da quando c’è Newton, e da quando ho di nuovo un computer portatile, però le cose sono cambiate di nuovo. A volte, per comodità o per esigenza, scelgo di lavorare da casa e allora l’ufficio si sposta temporaneamente da un’altra parte. Solitamente coincide con quelle giornate in cui ho qualcosa da fare, o con mattinate piovose in cui è quasi impossibile tirare Newton fuori di casa.
E’ bello. Qui si sta bene e il ritmo è quello di sempre, ma con qualche piccola modifica.
Tanto per cominciare, se lavoro da casa, la mia giornata lavorativa comincia prima del solito. Il cucciolo di casa, come ogni giorno, deve uscire in strada per i suoi affari e, fatto questo, a me non resta che fare colazione e mettermi a lavoro.
Il tavolo su cui lavoro è bianco come quelli dell’ufficio, ma è rotondo, e per quella mattina diventa disordinato quasi quanto la mia postazione abituale. Appaiono agende, penne, foglietti, quelli che ho imparato a portarmi sempre dietro e nel frattempo il cucciolo si gode la casa. Qui è sempre più tranquillo che in qualunque altro posto.
Le pause non sono dedicate alle chiacchiere, come succede in ufficio, ma a Newton e alle mie piante. Quei dieci minuti passati così mi rilassano moltissimo e rendono la mia mattina più tranquilla del solito. Inoltre, il silenzio che riesco a ricreare da queste parti è una cosa molto preziosa che mi dà la possibilità di avere delle idee e di concentrarmi sulle cose che devo assolutamente finire.
Basta sapersi abituare, perché capisco che le distrazioni potrebbero essere tante. All’inizio, invece che guardare Newton o le piante, facevo pausa spazzando per terra, lavando un piatto o un bicchiere, rifacendo il letto. Adesso va molto meglio e in quelle mattinate passate a casa riesco a fare moltissimo.
Senza esagerare però, perché l’ufficio, con le ragazze è un posto assurdamente perfetto, dove il confronto è costante.
Mari