Abbiamo un cane che fa i capricci. La sua sua presenza in ufficio è alternata con quella di chi si è scoperta allergica a lui. Non lo so se a lui in particolare o ai cani in generali. Fatto sta che Newton provoca starnuti e quindi non può essere tutti i giorni in questa agenzia di comunicazione dove, in fin dei conti, si lavora.
Così, nelle giornate in cui può dovrebbe fare di necessità virtù. E invece no. Perché dopo avere preso di mira il tappeto, dopo avere cercato di scavare un buco sul balcone, dopo avere attentato alla stampante, dopo avere provato a infilare il muso nella spazzatura, dopo avere fatto tutto queste e molte altre cose non si è rassegnato all’idea che un cane che viene in ufficio è un cane fortunato che dovrebbe fare il bravo cane.
Così la sopravvivenza di qualcuno è determinata dal piazzamento di una sedia in cima alle scale, per evitare che il cane sconcicone arrivi a sorpresa, pronto a dispensare e ricevere coccole. E c’è anche chi ha paura di Newton. Ora, come si possa avere paura di Newton io non lo so, visto che è l’unico cane che conosco che ha paura dei gatti. Ma tant’è.
Insomma, la vita di Newton in ufficio si è complicata. Fa i capricci, spaventa i tirocinanti e vorrebbe mangiare tutto quello che di commestibile entra in ufficio. Vita da cani.
Mari