La wish-list di Natale di una donna K

Natale si avvicina, qui ci saranno almeno 25 gradi, ma questo non importa. Messe da parte le vacanze estive, avviata la scuola, ricominciati i progetti interrotti qualche mese fa, questo è il momento in cui si pensa al Natale. E se tutti cominciano a fare la lista dei regali che vorrebbero ricevere, contestualizzandoli con l’ambiente in cui vivono, perché io non dovrei farne una che abbia a che fare con Karma. Ci sono un sacco di regali che vorrei. Il problema è che qui i regali dovrei farmeli io, ma magari potrei comprarli su internet ed esclamare “ma che sorpresa” all’arrivo del pacco postale. Potrebbe essere una strategia dell’ottimismo…mi si addice! E poi ci sono quei regali che non sono cose che si possono toccare, ma che sono cose che qualcuno dovrebbe fare al mio posto…gratis possibilmente.

Ecco la lista dei “vorrei”:
– una persona che andasse a comprare le cose che servono per questo ufficio e che non possono essere comprate online (Roberta, Giuliana, giuro che ora mi organizzo per i pc)
– una persona che venisse qui e che svuotasse la stanza in cui raccogliamo carta e cartoni da un sacco di tempo. Non è semplice, soprattutto perché qui sotto l’ufficio a trovare un cassonetto della raccolta differenziata ci vuole proprio bravura;
– un folletto che la sera risistemasse tutte le panne che spargo in giro per il mondo e me le facesse trovare qui davanti al pc la mattina;
– un colpo di genio;
– una batteria nuova per il mio iphone;
– vorrei non dover richiamare periodicamente fastweb perché qualcosa non va nella connessione o perché ancora non attivato quella tariffa che avrebbero dovuto attivare all’inizio dell’estate;
– il dono dell’ubiquità;
– venire a lavoro alle 12 e andare via alle 16, ma solo fino a che non ricomincia il tempo giusto per andare al mare, poi alle 16 dovrei invece iniziare;
– recuperare quelle persone che non hanno mai pagato le loro fatture e sono scomparse;
– fare la giornalista per un giorno;
– giocare all’aria aperta con Oscar, il mio cane immaginario;
– prendere un cane non immaginario, chiamarlo Oscar, e portarlo qui in ufficio;
– avere un giorno intero per finire di fare tutto quello che c’è scritto su almeno una delle mie #todolist;
– un massaggiatore per la schiena per quando sto dritta a scrivere, come sto facendo adesso;
– un creatore automatico di parole che non esistono;
– un poggiapiedi, perché a volte i piedi non so proprio dove metterli;
– il frigorifero sempre pieno;
– una macchinetta del caffè funzionante al 100{08b934a32e9a327dc6ac52c727d85bd5268a5f9881a2f5a8356b891c0eb2c02e};
– delle decorazioni natalizie, perché no;
– un bagnadita per tutte quelle persone che arrivano qui, sfogliano le pagine e si leccano le dita per farlo;
– una sedia girevole, perché se ho voglia, invece di saltare sul posto quando ascolto una canzone che mi piace, potrei girare su me stessa;
…una vacanza.

Pretenziosa?

Mari